Bambini, foto e social… si o no?

privacy

È giusto pubblicare fotografie dei propri figli sul web ed in particolare sui social network? La questione serpeggia in rete da parecchio tempo e io ho un opinione abbastanza chiara in merito.

Ognuno è libero di fare ciò che crede e che non sia (solo) da queste cose che si giudichi un buon genitore, ciò premesso devo anche aggiungere che probabilmente io sono decisamente di parte, non solo pubblico le loro foto ma ne racconto pubblicamente vita, morte (haimè) e miracoli (per questi ci stiamo attrezzando!). Temo una condanna a parecchi anni di purgatorio da pare degli integralisti della privacy.

 

Privacy, ecco il termine chiave, rispetto della privacy! Diciamo che trovo abbastanza singolare il fatto che si voglia tutelare la privacy dei nostri figli non pubblicando le foto in rete.

Mi spiego meglio, decidere di non pubblicare alcuna foto dei nostri figli è una scelta che rispetto e in parte condivido, così come esistono persone che non solo non hanno un blog ma non hanno neanche un profilo social, ci sono persone che passano buona parte della giornata senza fotografare o filmare tutto quello che gli capita a tiro.

Poi però leggo (sui social), messaggi tipo: “Chi pubblica le foto dei propri figli senza il loro permesso è come se usasse loro violenza, non rispettando le loro scelte, la loro libertà!”, ecco, dicevo, quando leggo cose del genere mi viene da sorridere. Prima di tutto sarebbe il caso di schiarirsi le idee riguardo il funzionamento dei social network. Chi può vedere le foto che pubblico? Posso scegliere se renderle pubbliche a tutti, solo a qualcuno o addirittura a nessuno, il mio profilo facebook non è accessibile per chiunque, una persona deve prima chiedere la mia amicizia per poter vedere le mie foto, io posso scegliere: “si, conosco questa pesona e può vedere i miei contenuti”, oppure, “No, non conosco questa persona, non può vedere niente”, o ancora “Conosco questa persona ma non voglio che veda alcuni contenuti personali”, per non parlare della possibilità di “nascondere”, “mettere in lista nera”, “cancellare”, “de-taggare” ecc. ecc.

In seconda analisi direi che se accettiamo l’ idea che nostro figlio un domani possa risentirsi in merito ad alcune foto della sua prima infanzia, allora dobbiamo essere pronti a discutere di tutte le scelte che facciamo quotidianamente al posto loro, in quale scuola li mandiamo, a quale parco li portiamo, quale e quanta tv facciamo loro vedere e via discorrendo, perché è vero, prendiamo molte decisioni per conto loro, a volte anche sbagliate, ma rimango dell’ idea che una foto di mia figlia difficilmente potrà causargli dei traumi.

C’ è poi il “partito dell’ uomo nero”, come lo chiamo io, quelli che (sempre sui social), mettono in guardia i genitori da pedofili che passano la loro giornata su facebook alla ricerca della loro prossima vittima. La pedofilia è un problema molto serio, pensare di risolverlo non mettendo le fotografie di bambini su internet è un po’ come credere di combattere la sicità nel mondo chiudendo il rubinetto dell’ acqua mentre ci si lava i denti. La cronaca riporta settimanalmente atti di violenza e di pedofilia in parecchi ambiti, sport, scuola e chiesa, per citarne alcuni, eppure non capita mai di leggere: “Non mandate i vostri figli a scuola/calcio/oratorio…”

Riguardo la privacy in senso stretto poi, mi limiterò a far notare che al giorno d’ oggi bastano una carta di credito, uno smartphone e una tv per far si che la nostra “vita privata” sia alla mercè di chiunque voglia venderci qualcosa (nel migliore dei casi).

Pubblicare tutto e tutti indiscriminiatamente quindi?

Assolutamente no, non dico questo, un po’ di buonsenso è sempre benvenuto, io non sono solito dare consigli e meno che mai lo farò riguardo un argomento così personale, elenco semplicemente alcune regole che io rispetto:

  • Mai pubblicare foto di bambini nudi, laddove non sia vietato dalla legge dovrebbe essere il buonsenso a suggerirlo.
  • Mai pubblicare o taggare foto di bambini (e persone direi) non nostri.
  • Leggere e (nel caso) modificare la pagina riguardante la privacy dei social, in pochi passaggi è possibile mettere una porta (virtuale) al nostro profilo dando le chiavi a chi vogliamo noi, certo che se poi concediamo l’ amicizia al primo che passa…
  • Evitare di pubblicare foto con riferimenti personali, una foto scattata a Gardaland è di per se anonima, una foto scattata davanti alla scuola frequentata abitualmente può esserlo meno. Alcuni miei colleghi papà, pur avendo un blog non pubblicano ne foto ne nomi dei propri figli.
  • Non esagerare, come in tutte le cose occorre avere la giusta misura, una foto ogni tanto può bastare, che poi diciamocelo, siamo proprio certi di voler perseguitare i nostri parenti e amici con centinaia di foto dei nostri marmocchi mentre sono in spiaggia-tavola-piscina-motagna-casa-gioco-scivolo-primogiornodiscuola-secondogiornodiscuola-gita-merenda-terzogiornodiscuola… e cheppalle!

7 thoughts on “Bambini, foto e social… si o no?

  1. Alma vuole una focaccina per ogni sua foto pubblicata.. paga pegno papa’ .
    Scherzi a parte… condivido cio’ che hai scritto.
    Bisogna non esagerare come dici tu e pubblicarein maniera saggia e consapevole.

  2. Io personalmente non pubblico foto di mia figlia sui social, ma questa e’ una mia scelta e rispetto chi come te lo fa, anzi in un bel blog come il tuo e’ bello leggere le vostre avventure condite anche da foto.
    Non ho motivi particolari per non farlo, anzi, pero’ confesso che a me piace molto parlare di mia figlia alle persone che conosco, quindi il prossimo step sara’ probabilmente quello di inserire qualche foto
    Saluti Luca
    Simone

    • Grazie Simone, sei sempre molto carino. Il mio era uno spunto per dire che forse al giorno d’ oggi manca un po’ di genuinità, non dico di essere superficiali… ma neanche paranoici, perché in fondo il mondo va avanti anche senza (o con) le foto dei nostri figli.
      Saluti

  3. Ohcaspita! Io sono contraria. A pubblicarne troppo però; ogni momento loro non deve essere condiviso con l’intero web.
    Pubblicare invece un momento, un attimo di poesia, uno sguardo o un sorriso che ci abbia colpito particolarmente purché non succeda ogni santo giorno, penso che non può fare del male a nessuno tantomeno ai piccoli.

    • Ciao Luciana, come diceva Paracelso, “è la misura che fa il veleno”. Pubblicare (e fare) foto una tantum è normale e sano, vivere con il telefono in mano e bombardare i nostri amici con le foto dei nostri piccoli anche no, grazie!

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