Mi viene in mente un giovane Gigi Sabani (pace all’ anima sua), prima e una stagionata Iva Zanicchi poi che conducevano una delle trasmissioni più trash della storia della tv, ok il prezzo è giusto ma rammento perfettamente il coro da stadio del pubblico al momento di girare una ruota con dei numeri: “CENTO! CENTO! CENTO!…”, memorie di un figlio degl’ anni ’70 cresciuto a pane e tv, tanta tv, troppa tv, ma questa è un altra storia. Ridendo e scherzando mi sono reso conto, più che altro wordpress mi segnala, che sono arrivato al post N. 100, ecco perchè oggi farò uno strappo alla regola e non parlerò delle mie adorate bambine, non parlerò di quella Santa di mia moglie, bensì parlerò di questo blog, di come è nato, come sta crescendo, di cosa c’ è dietro le quinte e via dicendo, diciamo che 100 post sono una scusa per fare qualche riflessione ad alta voce. La prima cosa che mi viene in mente è un GRAZIE bello grosso a tutte le persone che mi seguono, tante o poche non spetta certo a me dirlo ma di sicuro sono rimasto piacevolmente sorpreso dai numerosi messaggi ricevuti in questi mesi, un Grazie anche a Eloiza B. che mi ha consigliato e aiutato ad impostare il blog dal punto di vista architettonico, un Grazie a tutti quei papà che hanno accettato (e accetteranno!) di farsi intervistare, di parlare della cosa più preziosa della loro vita, della loro paternità, un Grazie a Simona, sempre pronta a sostenermi in cambio dell’ anterpima di ogni articolo. Mi dicono che ho uno stile tutto mio, non perfetto ma sicuramente vero e questo per me è un complimento, a volte non è facile scrivere di certe emozioni o di certi fatti ma col tempo ho capito, forse terapeutico è un po’ esagerato ma, certamente essere d’ aiuto, per quanto riguarda le interviste, posso dire essere la vera sorpresa ma al tempo stesso ammettere che non è facile convincere i maschietti a parlare di certe cose, sarà anche che le domande scontate e pre-confezionate le lascio ad altri, sarà che l’ incontro di persona ha dei limiti, spesso e volentieri logistici, per non parlare della fase di scrittura, vero e proprio momento topico in cui una chiacchierata amichevole diventa un intervista (spero degna di questo nome), ma è uno sforzo che da sempre ottimi frutti, uno dei più bei complimenti è stato: “Mi ha fatto una certa impressione leggere un intervista riguardo un argomento così toccante e scoprire che l’ uomo dell’ intervista ero io, mi ha aiutato a rivivere la mia storia di padre”. Un altro “momento” importante è stato il confrontarsi con altri papà blogger, i famosi “compagni di merende”, ognuno col suo stile, ognuno con la sua storia, ma tutti con la voglia e perché no, il coraggio di raccontare la propria quotidianità, i propri dubbi le proprie felicità, la propria paternità, mi piace citarli in ordine sparso, perché così li ho conosciuti e così li leggo: il mio superpapà, congedo parentale, babbonline, vita da papà, stratobabbo, motelospiegoapapà, papaduepuntozero, anche i papà anno il pancione, conto fino a tre, thequeenfather, la comunità facebook di superpapà e i siti dedicati: papalcentro, paternitàoggi, inuovipapà, papàblog e professionepapà solo per citarne alcuni, ma la comunità dei padri è in costante crescita perché se ho capito una cosa è che oggi i padri hanno voglia di confrontarsi, di raccontarsi nel bene e anche nel male ossia mettendo in piazza anche i propri errori e le proprie incertezze oltre che le proprie gioie. Qualcuno, qualcuna, più d’ una, mi ha scritto “rimproverandomi di farle scendere sempre qualche lacrima o comunque di emozionarla sempre, tranquille, anch’ io mi emoziono spesso quando scrivo, quanto alle lacrime… Un ultimo ringraziamento va alle mie due figlie, Maia e Alma, fonte inesauribile d’ ispirazione, che quotidianamente mi regalano gioia e tristezza che si miscelano di giorno in giorno in quella cosa chiamata vita.
E adesso vai con la ruota, CENTO! CENTO! CENTO!
Ottimo post, leggendo il tuo blog e quello degli altri papa’ mi verrebbe voglia di averne uno.
Ciao
Simone
Ciao Simone, grazie! Ti piacerebbe avere un blog? Fallo! Non è difficile, se ce l’ho fatta io… e poi quello che conta sono le idee e soprattutto un giorno potrai farlo leggere a tua figlia!
Ciao
Luca
meditiamo meditiamo
Ciao
Simone
Per altri 100(mila) post 😉
Grazie Daniele e complimenti!