Il pacchetto

interrogativoCapita e non di rado che mamma e papà abbiano una visione delle cose più o meno diversa, quello che può essere grave per la mamma può risultare di poco conto per il padre, con il tempo si stabilisce una linea comune (sarebbe meglio stabilirla, evitando di confondere i più piccoli), si mettono a fuoco i vari punti di vista, se necessario ci si confronta e si procede ma cì è sicuramente una cosa che infastidisce, per usare un eufemismo, tanto il padre quanto la madre, il consiglio non richiesto. “Avrà caldo, toglile il cappello”, “Ha fame, le dia qualcosa da mangiare”, “Guardi che ha sonno, perchè non tira giù lo schienale così è più comoda poverina” tanto per cominciare, fino ad arrivare a: “Ma è sempre in braccio questa bambina?”, “Ancora la tetta?” o sguardi e commenti a padri, ma anche madri, manco fossero delle scimmie alle prese con un computer e tutta un infinita serie di consigli su come crescere i figli da quando si svegliano al mattino a quando si addormentano la sera. Care signore, perchè generalmente di signora fra i 40 e i 65  si tratta  (le eccezioni più giovani sono ancora meno gradite!), MA UN BEL PACCHETTO DI CAVOLI VOSTRI NO? C’ è un film di qualche tempo fa, un film comico/demenziale che quelli della mia età (stavo per scrivere “era”) conoscono piuttosto bene, “L’ aereo più pazzo del mondo”, in una scena c’ è questo bambino che entra in cabina di pilotaggio e riconosce nel secondo pilota un famoso giocatore di basket (Kareem Abdul Jabar), il bambino comincia a fare degli appunti al campione, inizialmente in maniera un po’ velata poi sempre più insistente, ad un certo punto il co-pilota-cambione-NBA reagisce a muso duro, “Hei dì a tuo padre che ci provi lui a curare cristoni per 48 minuti tutte le sere…” (qui trovate il filmato in questione), ecco care signore, provate voi a cambiare pannolini, lavare, asciugare e vestire dei cuccioli di gozzilla (si lo so, si scrive Gojira ma ci siamo capiti, non fate come le signore di cui sopra), rimanere svegli fino ad orari assurdi cantando ninne nanne sperando in un briciolo di stanchezza mentre invece vostra figlia ha lo sguardo di Usain Bolt nella finale dei cento metri piani a Pechino 2008. Sia chiaro che sia come padre che come genitore sono aperto a consigli e raccomandazioni varie, la pediatra, la maestra dell’ asilo i nonni, sono prodighi di consigli assai graditi ma spesso e volentieri sono il modo e il tempo ad essere sbagliati, voglio dire, io ho fatto il barista ma non entro al bar tutte le mattine chiedendo se è stata cambiata la macinatura del caffè per via del clima, nonostante sia cresciuto in una famiglia di panificatori non guardo la gente che vuole il pane croccante in un giorno di pioggia come invece vengo guardato da certa gente, si anche uomini, perché sicurmamente possiamo migliorare, indubbiamente commettiamo leggerezze ed errori in quantità ma io, noi ci diamo molto da fare ed è quindi di rispetto che parlo. A Milano, ma non ho ragione di pensare che altrove sia diverso, è molto nota la figura dell’ anziano che si avvicina al cantiere di turno e curiosando con aria innocente comincia a chiedere informazioni sullo stato di avanzamento lavori per poi concludere: “Se fa minga inscì…”, tradotto, “Non si fa così” per poi proseguire con tutta una serie di consigli su come fare al meglio lavori di cui nella migliore delle ipotesi ha solo sentito parlare, ecco, al parchetto, al bar, sui mezzi, al mercato, questi personaggi sono sempre in agguato e a noi (mamme o papà poca differenza fa), non resta che pensare: “Ma un paccetto di ca-voli tuoi no?? Grazie!!”

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