Domenica

PicsArt_1406556721799La domenica è sacra in casa Ticozzi, io ho anche cambiato lavoro per onorare questo giorno della settimana, il motivo è quello di sforzarsi il più possibile di avere un punto fermo, una giornata da vivere tutti insieme, dico sforzarsi perché al giorno d’ oggi e con l’ aria che tira a volte verrebbe la tentazione di lavorare anche di domenica, magari una ogni tanto poi si vedrà, NO, noi tempo fa abbiamo deciso che la domenica sarebbe stata comunque dedicata alla famiglia, salvo eccezioni.
Ecco, domenica è stata una di queste eccezioni, Simona ha dovuto lavorare tutto il giorno, sapevamo sarebbe successo prima o poi, eravamo preparati e quindi io e Alma ci siamo goduti una bella e intera giornata tutta per noi. continua…

17 mesi (nano a chi?)

PicsArt_1406117535607Uno dei modi più classici per riferirsi ai figli piccoli è quello di chiamarli “nani”, ed effettivamente guardando la foto qui a fianco se ne capiscono i motivi.
L’ ultimo mese è sicuramente stato caratterizzato dalle parole, ormai Alma è in possesso di un proprio piccolo vocabolario, forse non lo padroneggia ancora perfettamente ma cresce di giorno in giorno.
La parola in qualche naniera mi ha sempre affascinato, se il camminare viene in qualche modo spontaneo o quantomeno si può intuire che l’ essere umano sia fisicamente fatto per camminare, la parola è un po’ diversa, trovo la cosa meravigliosa, prima il classico “mamma” poi tutta una serie di vocaboli continua…

L’ ombelico

PicsArt_1405942880789La scoprta fatta negli ultimi giorni è di quelle veramente notevoli, Alma ha scoperto nientepopodimeno che l’ ombelico! Ebbene si, complice il caldo la mamma ha optato per un abbigliamento più leggero, niente body e quindi la possibilità da parte della piccola di esplorare il proprio corpo, la conseguente scoperta e un espressione fra il sorpreso e il divertito, qualcosa tipo: “Hei, hai visto cos’ ho io qui?!” Il tutto ovviamente indicandolo giulivamente senza sosta. Nei giorni seguenti la preziosa scoperta ha fatto il giro dei vari nonni, amichetti, maestre, il vicinato, si insomma il (suo) mondo intero, come è giusto che sia. Cosa rappresenti l’ ombelico o se Alma sia in linea con la sua età lo lascio dire volentieri a queli bravi, per me la cosa simpatica è che si tratta di un altro pezzetto di quel fantastico puzzle che è il suo corpo, ormai Alma sa benissimo dove sono testa, mani, piedi e adesso anche l’ ombelico. 

Tutte al mare

PicsArt_1405614060940Ebbene si, le donne sono andate al mare a godersi qualche giorno di meritato riposo mentre noi uomini (io e i mici), siamo rimasti a casa, in trincea, trattasi solo di tre giorni ma è comunque un’ assoluta novità. Cosa fare a casa quando sei solo? Ecco appunto, semplicemente non sono più abituato, nei miei pensieri c’ era molto relax, nella realtà non mi sono fermato un attimo, cena dai miei, capita molto raramente nonostante mia madre si distingua ancora ai fornelli, un intervista con cena annessa (Grazie Teo!), qualche lavoretto, un paio di commissioni ed ecco arrivato il momento del rientro della parte femminile della famiglia (era della partita anche mia suocera). Le cronache riportano di un Alma scatenata, continua…

Un momento di serenità

PicsArt_1405351366628Cos’ è la felicità? Sono sincero, non lo so! In compenso posso dire di conescerne almeno due tipi, il primo è la felicità costruita giorno dopo giorno, in qualche maniera progettata, voluta, organizzata, una vacanza può essere un esempio, un progetto di lavoro un altro, sono come dei puzzle, si metono insieme tanti piccoli pezzi per poi rimirare il risultato felici e sereni godendosi il momento, perché di momento si tratta, è bene ricordarlo sempre. Nel secondo caso invece, tale “momento” è assolutamente imprevisto, non è cercato, non è costruito, chissà da dove è arrivato, chissà chi ce l’ ha mandato, sta di fatto che ti giri è la felicità è li che ti guarda, il perché o il percome non hanno nessuna importanza, quello che conta è il momento, non prima o dopo ma “quel momento di serenità“. A quale dei due tipi di felicità apparterrà mai l’ immagine qui a fianco?