Ne avremmo fatto volentieri a meno, non se ne sentiva affatto la mancanza e invece… eccoci qua ancora alle prese con l’ otite di Sole, la terza di fila! In pratica dopo ogni ciclo di antibiotico il problema si è riproposto con sconcertante puntualità.
Ma cos’ è un’ otite? E perché i bambini ne sono maggiormente esposti? L’ otite è un infezione dell’ orecchio, può essere di origine virale o batterica e colpisce maggiormente i bambini per motivi prettamente anatomici, il canale che collega gola, naso e orecchie, la tuba di Eustachio, è più stretta e più corta che negli adulti oltre che in posizione più orizzontale. Per questo, è più facile che eventuali virus o batteri presenti in gola o dietro al naso a causa di un comune raffreddore possano risalirla, raggiungendo il cosiddetto orecchio medio, una piccola cavità separata dall’ esterno dalla membrana del timpano. Aggiungete un po’ di nido e togliete un po’ fisiologica, mescolate con l’ aria di Milano et voilà, l’ otite è servita!
L’ unica fortuna, se così si può dire, è che Sole non mostra particolare sofferenza se non un maggiore nervosismo notturno, ma, grazie al cielo, niente urla o pianti inconsolabili.
L’ unica cura in questo caso è l’ antibiotico ma arrivati al terzo ciclo devo ammettere che iniziano a girarmi le scatole, sia chiaro, meno male che ci sono gli antibiotici ma non sono certo contento di darli a mia figlia (al contrario di molti genitori che pare non vedano l’ ora di somministrare farmaci con effetti collaterali di tutto rispetto) una settimana si e una anche. Il fatto che non se ne esca mi fa sorgere qualche dubbio, se io ho un chiodo infilato nella scarpa e mi viene un’ infezione, prendo si l’ antibiotico, magari sto a riposo per una settimana e mi passa tutto, ma se poi mi rimetto la stessa scarpa, con lo stesso chiodo… Ecco, in questo caso la conformazione dell’ orecchio è un po’ il chiodo nella scarpa.
Un uso massiccio di soluzione fisiologica può essere utile se non indispensabile, anche a livello preventivo e infatti ne siamo sempre stati grandi consumatori e siamo rimasti molto soddisfatti del fatto che al nido le maestre si sono dette disponibili a praticare lavaggi nasali, ovviamente ogni bambino con il proprio prodotto, se non che un bel giorno una simpatica mamma ha cominciato a fare storie e da allora la direzione, a malincuore, ha declinato l’ impegno dei lavaggi nasali. Sarà un caso, ma i problemi di Sole sono iniziati nel giro di pochi giorni, perché un conto è poter contare su almeno due lavaggi nasali “certi” al giorno e un altro è farne uno al mattino, sperando di ricordarsi, che Alma non faccia disperare al mattino, quando siamo tutti un po’ di corsa e che la sera Sole sia dell’ umore ideale (tutti i bambini non vedono l’ ora di fare un bel lavaggio nasale prima di coricarsi no??!!).
Sta di fatto che anche la pediatra, alla terza otite, ha deciso di vederci più chiaro, visita dallo specialista e prognosi. Devo dire che la soluzione mi ha lasciato un po’ l’ amaro in bocca, “Antibiotico tutte le sere fino a fine giugno”, nel frattempo abbondanti lavaggi nasali (10 ml per narice almeno cinque volte al giorno) e ci rivediamo più avanti.
E il chiodo? Sempre nella scarpa! Tradotto, consulteremo ancora l’ osteopata che già ci aveva spiegato il motivo di queste otiti con la speranza di facilitare, grazie alle sue manovre, l’ allungamento dei canali interessati dal ristagno di muco. Quanto ai lavaggi nasali, ci siamo muniti di boccione e siringhe, per la pazienza invece… e no, quella non la fanno ancora in bottiglia, peccato Sole, peccato!