Quella appena trascorsa è stata a tutti gli effetti la domenica dei primi dubbi, Mao o il Marchese de Sade?
Ma facciamo un passo indietro, domenica siamo andati a pranzo in un agriturismo alle porte di Milano con una famiglia amica. Il posto è molto carino, si mangia bene e ha un giardino dove i più piccoli possono dare libero sfogo al loro bisogno di gioco, soprattutto a livello fisico. Di bambini ce n’ erano veramente tanti e di tutte le età, da notare che è stato particolarmente bello vedere bambini che giocavano all’ aperto piuttosto che costretti a tavola con in mano un telefono e sorvoliamo sul fatto che speso e volentieri io, mia moglie e la coppia amica, eravamo gli unici adulti presenti.
La presenza di tanti bambini era dovuta ai compleanni di alcuni di loro e anche ai ritrovi di famiglie numerose, quindi con molti bambini, la cosa è emersa nel pomeriggio, perché si notavano dei gruppi ben definiti di bambini che giocavano fra di loro. Mentre Alma è ancora piccola per interagire con bambini più grandi (diciamo dai 4 anni in su), Chiara, la figlia dei nostri amici, ha cercato in tutti i modi di inserirsi in questo contesto trovandosi, suo malgrado, un po’ ai margini dei vari giochi, fino ad arrivare a frasi tipo: “Sei troppo piccola per giocare con noi” o anche “Vai a guardare gli animali che noi dobbiamo giocare”, ecc. ecc.
E qui è sorto il dubbio, “anarchia” dal basso o “socialismo” imposto dall’ alto? Il mio amico ha pochi dubbi in merito, “La seguo sempre ma non intervengo in questioni simili e più in generale a meno che non ci sia un pericolo preferisco stare fuori dalle questioni fra bambini…”
Mentre udivo queste parole mi sono reso conto che nella mia tesa era iniziato un dibattito, che fare in caso in cui le cose non vadano secondo i piani? Intervenire o lasciare che i figli comprendano da soli le dinamiche (non sempre giuste), della vita sociale?
La controversia nella mia mente era più o meno in questi termini:
-Se mia figlia è in difficoltà è mio dovere aiutarla, se necessario intervenendo e spiegando agli altri bambini l’ importanza della condivisione e del giocare in gruppo.
-Si tratterebbe comunque di un intervento esterno che favorirebbe qualcuno, tua figlia.
-Ma non sfavorirebbe nessuno.
-Questo lo dici tu, quasi mai un imposizione è positiva, se entro in un bar e mi siedo a fianco del primo avventore a caso, probabilmente non lo starò sfavorendo ma di sicuro mi sono introdotto con la forza in quel particolare momento della sua giornata.
-Dovrei forse stare qui con le mani in mano e vedere soffrire mia figlia?
-Non dico questo, dico solo che i bambini hanno bisogno di trovare da soli la strada per una convivenza serena.
-Ma all’ asilo ci sono le maestre.
-Si ma all’ asilo i bambini partono tutti dallo stesso livello e parte del lavoro delle meastre è proprio far giocare i bambini insieme, all’ asilo tu papà non ci sei eppure i bambini giocano insieme tranquillamente.
-Rimane il fatto che se mia figlia è vittima di un ingiustizia è mio dovere intervenire.
-Così facendo la bambina si abituerà al tuo intervento e non imparerà mai una lezione molto importante, non sempre le cose vanno come si vorrebbe, non sempre è facile essere accettati, il fatto che sia sbagliato poi non ti autorizza ad intervenire, anche perché non potrai essere sempre presente a combattere tutte le ingiustizie della vita, prima o poi dovrà arrangiarsi da sola…
Lo ammetto, avevo mangiato tanto oltre che bene e anche il vino non era male… scherzi a parte, l’ argomento è forse prematuro per me e Alma, lei ha 19 mesi e al parco non è pensabile che giochi da sola (ne va anche della sua incolumità!), è pur vero che di fronte ad alcuni comportamenti ho notato la mia tendenza all’ intervento, in contrapposizione al deciso NON-interventismo del mio amico.
Che fare quindi? Non saprei, probabilmente avrò questo dubbio per il resto della mia vita, diciamo che mi sono dato del tempo per decidere in merito, nel frattempo si accettano suggerimenti!
Ma che dire..io intervengo quando vedo che alcuni bambini sono maleducati ..tipo ehi tu spostati che devo scendere e la madre e’ li che smanetta col telefono e non dice nulla. Purtroppo e’ piu’ forte di me. Per il resto vedo che alma sa difendersi da sola.