11 Gennaio

11 Gennaio, ovvero il giorno in cui ci si toglie la maschera, il giorno in cui si sta male, solo un po’ più male rispetto agli altri giorni, il giorno che si vorrebbe cancellare dalla propria vita, un giorno che non è come gli altri perché il giorno in cui perdi una figlia no, non può proprio essere come gli altri.

Cosa c’ è dietro la maschera? Dietro la maschera ci sono cose come questa: la scorsa estate siamo stati invitati ad una grigliata con gli amici di una vita, frai vari invitati c’ erano anche due amici di lunga data con le rispettive figlie, in effetti c’ erano anche altri bambini fra cui le nostre… tranne una ovviamente. Il fatto è che le due bambine, Aurora e Margherita sono, erano, più o meno coetanee di Maia e da piccole hanno anche avuto modo di giocare insieme, tra i vari ricordi in particolare c’ è un capodanno trascorso insieme in cui si erano molto divertite.

Il fatto è che vedere Aurora e Margherita così cresciute non ha fatto altro che sottolineare, rimarcare la differenza fra il mio ricordo e la realtà, il ricordo cristallizzato di una bambina di quasi tre anni e la realtà di due bambine di sette e otto anni. Un pugno nello stomaco avrebbe fatto molto meno male, io e Simona non abbiamo neanche avuto bisogno di parlare commentare la cosa sul momento, quanto al pranzo in sè… diciamo che solo la dignità ci ha permesso di arrivare al termine. Ovviamente nessuno si è accorto della cosa, nessuno ha pensato a quanto potesse essere difficile per noi un confronto tanto impietoso quanto inevitabile.

Ecco cosa c’ è dietro la maschera che io e Simona indossiamo ogni giorno, ecco spiegata una parte del fardello che dobbiamo portare.

Quest’ anno poi abbiamo voluto anche farci del male, è successo un po’ per caso ma tant’ è che ci è toccato, io e Simona siamo andati al cinema, cosa assai rara ormai e quale film avranno deciso di andare a vedere i nostri eroi? Collateral Beauty ovviamente! Per chi non lo sapesse è la storia di un uomo, Will Smith, ormai distrutto dal dolore che solo la più dura delle prove può causare, la perdita di una figlia ovviamente. Il film probabilmente non entrerà mai nella storia del cinema, ne è mia intenzione fare una recensione in questa sede ma è pur vero che in questa pellicola vengono sottolineati alcuni particolari che io e mia moglie abbiamo notato senza alcuna difficoltà, il problema con il cibo, non tanto nell’ appetito quanto in fase di preparazione, cucinare dopo un lutto è veramente complicato, il Natale, visto come momento estremamente problematico, per chiunque abbia un lutto da elaborare, insormontabile per chi ha perso un figlio (e stendiamo un velo pietoso su chi, ancora oggi, privilegiando i propri interessi, si ostina ad ignorare tali difficoltà…).

Altro tema interessante affrontato (bene) nel film sono i diversi tempi di reazione all’ interno della coppia, è importante infatti considerare che di fronte ad una tragedia del genere i tempi di reazione sono tanto diversi quanto personali, nel film ad un certo punto si dice esplicitamente che il 69% dei coniugi che predono un figlio si separano e non certo perché non si amano più, aggiungo io. Sta di fatto che all’ uscita dal cinema i nostri occhi erano visibilmente arrossati e i nostri cuori più vicini anche se provati.

Da parte mia, oggi non vedo l’ ora sia oggi pomeriggio per andare in chiesa ad accendere una candela per “scaldarmi” un po’ perché oggi nel mio cuore fa molto molto freddo, ciao Maia, ciao piccolo amore mio, provaci tu a scaldare un po’ questo poverò papà.

7 thoughts on “11 Gennaio

  1. Oggi è dura…molto di più. Ma nel nostro cuore ci sarà sempre il ricordo del pomeriggio passato insieme e di tutto l’amore che ci ha dato. Mi domando sempre perché ci sia toccato questo fardello ..forse non c’è una risposta ..

  2. Amici cari, amici recenti ma che sentiamo veri e più vicini di tante persone che conosciamo da anni. La maschera siete comunque voi. Voi che vi sforzate di nascondere questo doloroso fardello, ma comunque voi, genitori ammirevoli, attenti e dolcissimi con le vostre bimbe. Se non foste così, sensibili, premurosi, intelligenti, empatici, disponibili, insomma così belli difficilmente potreste avere una maschera tanto solare e gentile. Ha ragione Simona, spiegazioni alla perdita di un figlio non ce ne sono e non ce ne possono essere, ma fate bene a ricordare o meglio ad esprimere e a condividere le vostre emozioni. Il ricordo, la sua essenza, cioè il vostro piccolo amore, la vostra Maia, si merita di essere ricordata e di vivere così con voi. Siete e sarete sempre i genitori di tre figlie, tre bimbe stupende come voi. Non abbiamo conosciuto Maia, ma vedendo che opere d’arte sono le sue sorelline, siamo certi che abbiano il suo stesso splendore. Alex ed io vi abbracciamo forte.

  3. Forse non c’è un perché….certo però che siete eccezionali….Luca non ho parole per commentarti…..❤️❤️❤️❤️❤️. Vi abbraccio stretto

  4. Ciao Luca,
    Ho letto quasi per caso questo post e non nascondo di essermi commosso. Nessuno però dovrebbe provare un simile dolore. Maia sarà contenta di come la vostra forza, il vostro amore, vi stia dando le energie necessarie per tornare ad una normalità apparente. Ti ammiro e ti ringrazio di avere condiviso con noi lettori del web, perfetti sconosciuti, una parte così intima e vera di te.

    • Grazie a te Simone! Grazie di aver voluto scrivere due righe per niente banali e soprattutto molto importanti per noi, ti ringrazio e ti abbraccio.

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