Superfici

240px-Nuova_ossessioneSono sempre stato un appassionato di musica, non so cantare, non so suonare neanche il piffero però la musica è sempre stata una passione non da poco, principalmente musica straniera, più di rado quella Italiana, questo perché sono attratto dalla musica più che dalla voce, le sonorità mi hanno sempre colpito più dei testi e nel Belpaese i cantautori e i parolieri sono di ottima qualità, un po’ meno il numero dei musicisti, a cui spesso e volentieri si chiede semplicemente di “accompagnare” il cantante o poco più. Com’ è normale che sia faccio delle eccezioni e i Subsonica sono sicuramente fra queste, fin dalla prima ora (andai con un’ amica ad un concerto al Leoncavallo nel ’98 o qualcosa del genere), fu amore a prima vista, ottime sonorità, ritmo da vendere e testi enigmatici al punto giusto tanto da renderli interessanti, quantomeno a me! Si vabè, quindi? che c’ entrano i Subsonica con la paternità ecc. ecc.? C’ entrano perché sono giorni che guardo Alma e mi viene in mente una canzone del torinese gruppo intitolata “Nuova ossessione” un pezzo del 2002 realizzato in la collaborazione con i Krisma, il testo probabilmente si riferisce alla televisione e ad un uso anestetizzante che essa può avere ma in alcuni passaggi si adatta perfettamente al “momento” che sta vivendo Alma, “La superfice liscia delle cose…” è Lei che osserva, esplora e pare essere attratta proprio dalla diversità delle varie superfici, il legno, la plastica, il vetro, la carta e così via catturano la sua attenzione molto più di molti giochi, anche il titolo stesso della canzone si sposa perfettamente con le abitudini di Alma, “Nuova ossessione” è un modo perfetto per descrivere la ripetitività di certe attività, ripetitività che formano l’ esperienza e aiutano a comprendere quei meccanismi di causa-effetto tanto scontati per noi adulti quanto importanti per i più piccoli, esempio classico, Alma è sul seggiolone con un cucchiaio in mano, lo prende e lo fa cadere, poi lo guarda, io glielo ridò e lei lo fa cadere e lo guarda di nuovo io lo raccolgo e lei lo fa cadere un altra volta, non è un gioco, almeno non nella misura in cui lo intendiamo noi, è un’ esperienza che ripetuta nel tempo farà si che il bambino saprà che se lascia un oggetto questo cadrà e a meno che non ci sia qualcuno a riprenderlo esso rimarrà li dov’ è, quindi “ossessione” in senso buono e un genitore sa quanto possono essere ripetitivi i giochi dei bambini

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