Un blog è anche un diario, mi sembra quindi giusto raccontare l’ avvenimento che sta caratterizzando questo periodo della mia vita, due giorni fa abbiamo traslocato, a proposito, non è lazzaronaggine la mia, è che solo oggi ho ri-trovato il computer. Se per molte persone un trasloco è una cosa più o meno abituale, mia moglie ne ha fatti sei nella sua vita, per me si è trattato del primo, la mia famiglia ha traslocato quando io avevo 2 anni o giù di li, ma io non ricordo praticamente nulla della prima casa, poi basta, niente, addirittura sono stati i miei genitori ad andarsene di casa all’ alba del nuovo millennio ma io ho vissuto quarant’ anni nella stessa casa, se non proprio una vita, buona parte direi, se mi volto a guardare la mia vita vedo di tutto e di più, piccoli e grandi cambiamente, conquiste e fallimenti, come chiunque d’ altronde, ma nella mia esistenza se c’ era una certezza, questa era in Via Villoresi al 5. Circa un anno e mezzo fa feci una promessa a Simona, qualora si fosse presentata l’ occasione e ci fossero state le condizioni, avremmo cambiato casa, di acqua da allora ne è passata parecchia nel naviglio e anche noi adesso siamo intimamente pronti per cambiare casa. Probabilmente potrei scrivere due o tre libri sulle vicende di cui sono state testimoni quelle mura, ma la verità è un poco diversa, ieri stavo imbiancando, casa semivuota (quella in Villoresi), e un amica mi ha scritto “Cosa provi ad imbiancare quella casa?”, il senso della domanda andava oltre la tinteggiatura in sè, il quesito vero era “Cosa provi ad andartene dopo quaranta-anni-quaranta passati nella stessa casa?” La risposta mi ha un po’ sorpreso, potrei sbrodolare ricordi, episodi, momenti belli e anche i più tristi della mia vita, potrei aprire un altro blog, potrei raccontare gli stati d’ animo di questo cambiamento epocale (almeno per me), ma la verità è un’ altra, se devo dirla tutta ho cambiato casa con la stessa leggerezza del bermi una birra o giù di lì, il cambiamento è sempre stato un compagno fedele nella mia vita, sono abituato e se ora è arrivato il momento di cambiare l’ unica costante della mia esistenza, cambierò anche quella e senza neanche guardarmi troppo alle spalle. Tempo fa ho vissuto un esperienza grazie alla quale ho imparato a vivere nel presente, i ricordi, belli, brutti o medi (come direbbe Elio), riguardano il passato, fanno parte del mio bagaglio, ma non devono essere un peso, un ancora. Eraclito affronta in maniera sublime il concetto dell’ essere, del momento e del movimento: “L’ acqua del fiume in cui s’ immerge il piede destro non è la stessa toccata dal piede sinistro”, in questo particolare caso mi permetto di aggiungere che “Casa” è dove si sta bene con se stessi e con la propria famiglia e da oggi “Casa” per quanto mi riguarda ha solo cambiato indirizzo.