Nelle passate settimana ho avuto modo di riflettere a proposito della mia condizione di padre-di-figlie, ero a tavola e stavo aiutando Alma a scartare i suoi regali e precisamente stavo togliendo tutti i laccetti antitaccheggio delle bambole quando, alla quindicesima bambola mi sono detto: “Credo che prima o poi una bella PlayStation mi mancherà”. Ovviamente è stata la semplice riflessione di un momento ma è pur vero che se sei padre di due femmine certe cose te le devi un po’ scordare mentre è giusto fin da subito mettersi nell’ ordine di idee di farne delle altre.
Chi scrive è un padre e prima ancora un uomo che ha visto i discorsi sui generi (maschile e femminile) da sempre con un certo distacco, fin da piccolo sono stato abituato ad arrangiarmi da solo e grazie al cielo mia madre mi ha insegnato a fare di tutto, cucinare, lavare, stirare ecc. ecc. e per quanto io trovi giuste tutte le campagne contro le discriminazioni di generi credo che certi caratteri vadano rispettati, tradotto, io posso insegnare ad Alma anche i giochi da maschio ma se lei vuole giocare con le bambole io non è che ci possa fare granché, posso proporre finché voglio il lego a Sole ma se lei preferisce truccarsi… mi adeguo.
E credo sia solo l’ inizio, nel senso che la femminilità andrà sempre crescendo, non oso pensare a quando saranno adolescenti, mi limiterò a ricordare le parole di un vicino di casa che qualche anno fa commentò così le continue febbri/otiti/dermatiti delle bambine: “Mettiti l’ anima in pace, fino ai 12/13 anni ne hanno sempre una… poi cominciano i problemi veri!”
Sia chiaro, non sto dicendo che mi manca un figlio maschio, non ci ho mai neanche pensato e sono contentissimo così, però sto constatando, in qualche modo sto toccando con mano il fatto che l’ immediato futuro ludico, tanto per dirne una, significa bambole, trucchi e principesse varie. Il lato positivo è che posso esplorare come padre e quindi come spettatore in prima fila come si diventa una donna, esperienza per me (figlio unico), assolutamente nuova e di questo, oltre che di molte altre cose sono estremamente grato sia ad Alma che a Sole.
Senza mai dimenticare che un padre di figlie femmine ha sempre la fortuna di essere il “primo uomo” delle loro figlie, a tale proposito mi piace ricordare cosa diceva Maia: “Quando sarò grande sposerò il mio papà!”
Ciao Luca,
come sai anche io sono padre di figlie femmine, e questa tua riflessione l’ho fatta anche io. Se quando sono piccole è più facile indirizzarle in giochi più congeniali a noi maschi, quando iniziano ad essere “relativamente” grandi il loro orientamento è decisamente femminile. Però quando vedo le mie bimbe magari andare in competizione con i maschietti in giochi da “maschio” e magari primeggiano sono molto contento. Magari in bici o quando si arrampicano. Sempre in caso di giochi all’aperto, perchè con i giochi a casa sono molto femminili, bambole e giochi di ruolo. Però la grande in garage ogni tanto mi da una mano con le riparazioni alla moto e di questo sono molto contento. Però la femminilità emerge sempre, perchè anche in garage deve vestirsi bene e sistemarsi i capelli. Già me la immagino tutta tirata che fa partire la moto in panne al maschietto di turno, o che va ad arrampicare con il tacco a spillo. Per fortuna mancano ancora un pò di anni all’adolescenza, perchè mi sento molto impreparato.
Un saluto
Lorenzo
Ciao Lorenzo, uno spaccato di vita molto bello e interessante! Per quanto riguarda la competizione con i maschietti direi che Alma è molto competitiva oltre che interessata a quel genere di attività mentre Sole è assolutamente e totalmente femminile, nei giochi come in tutto il resto. Riguardo l’ adolescenza mi astengo e spero fin da ora…
Saluti
Luca