Si scrive FLM ma si legge Fuori Le Mamme, una simpatica iniziativa nata ormai qualche anno fa e a cui ho avuto l’ onore di essere invitato. La sostanza è molto semplice, le mamme rimangono a casa, è un fine settimana riservato a papà e figli, punto. In effetti c’ è motlo di più, ossia un’ organizzazione fatta da padri che si occupano di trovare l’ ostello o comunque una sistemazione adatta al numero di persone, qualcosa che possa andar bene sia per i padri che per i figli e la ricerca del posto “giusto”, qualcosa che incontri le esigenze dei piccoli come quelle dei grandi, generalmente la natura è l’ ideale e la montagna, con le sue passeggiate e i suoi prati ma anche la cucina ricca è ideale sia per gli uni che per gli altri.
L’ edizione di quest’ anno si è svolta a Nus in Val d’ Aosta, relativamente vicino e comunque facile da raggiungere, il programma prevedeva (almeno per noi), arrivo il sabato mattina, registrazione all’ ostello dove avremmo pernottato, ritiro del pranzo al sacco e partenza per una passeggiata che ci avrebbe portato fino ad un rifugio a 2000 mt.
La cosa bella è che il percorso si è rivelato essere praticamente totalmente in piano e Alma non ha fatto molta fatica, certo, ogni tanto chiedeva una pausa ma tutto sommato direi che si è distinta una volta di più per caparbietà e forza di volontà. Ad un certo punto della passeggiata (durata minima 1:50 min.), Alma ha cominciato ad avere fame, l’ ora era effettivamente quella e quindi abbiamo approfittato della strada pianeggiante per mangiarci un panino strada facendo. la piccola lupacchiotta si è letteralmente sbranata un intero panino con la bresaola mentre io ho optato per il panino con il formaggio, proprio quello che ci voleva per mettere un po’ di benzina nei serbatoi.
Ad un certo punto ci siamo imbattuti in alcuni cumuli di neve sopravvissuta allo scioglimento, Alma ovviamente non si è fatta pregare e ha cominciato a giocarci manco fossimo a Natale. Verso le 14 siamo giunti a destinazione dove abbiamo trovato ad attenderci il resto della compagnia, ovvero gli altri papà e gli altri piccoli. In totale una ventina di papà e quasi quaranta fra bambini e ragazzini, si insomma, quello che si dice… un’ allegra brigata!
Io conoscevo un paio di padri e i relativi figli, così come Alma che è stata contenta di rivedere qualche faccia conosciuta e da li è partita per giocare e fare altre conoscenze. Il pomeriggio è volato via con un po’ di relax in mezzo ai prati, qualche gioco e molta esplorazione del territorio da parte delle giovani marmotte. Il rientro è stato molto tranquillo e fatto con i compagni d’ avventura, qualcuno andava più veloce, qualcuno un po’ più lento ma la compagnia era molto piacevole, sia per me che per Alma, non c’ è niente da fare, metti i bambini in compagnia e in mezzo alla natura e avrai dei bambini felici…
Una volta rientrati in ostello ci siamo dati una rinfrescata e abbiamo fatto i letti poi noi papà ci siamo concessi una birra in compagnia al baretto attiguo mentre i piccoli giocavano un po’ in totale libertà, giusto il tempo di bagnare il becco ed è arrivata l’ ora di cena, sala mensa divisa in due grandi tavolate, una per i bambini e una per i papà, polenta, polenta e formaggio, salamelle e cavoli in insalata, un dolce e via verso il piatto forte del FLM 2018.
Già perché l’ ostello in questione sorge a un tiro di schioppo (letteralmente) da un osservatorio astronomico perfettamente funzionante e presso il quale si effettuano costantemente ricerche e studi. La visita è iniziata con una lunga chiacchierata con Paolo Clacidese, insegnante ed esperto in didattica della fisica nonché responsabile della strumentazione dell’Osservatorio di Saint-Barthèlemy. E’ inoltre collaboratore dell’Istituto di Fisica Generale Applicata dell’Università degli Studi di Milano.
Mica pizza e fichi, anzi! Se mettiamo in conto poi che fisica e astronomia sono fra le mie passioni più importanti, direi che potrà essere chiara l’ eccitazione dell’ esperienza, almeno per quanto mi riguarda. Alma ci ha provato e io con lei, ha provato a partecipare, ha provato a esserci, ha provato… ma si è dovuta arrendere alla stanchezza. Ad onor del vero era già pronta per andare a letto dopo cena ma la voglia di provarci e l’ idea di poter guardare le stelle le ha regalato quel bonus in più che le ha permesso di arrivare alle 22:30, dopodiché ha gettato la spugna e ho dovuto accompagnarla a letto con tutta l’ ammirazione del caso.
Nel giro di un’ ora i piccoli (e la maggior parte dei papà) sono caduti come mosche e verso mezza notte ci siamo ritrovati in cinque padri per il bicchiere della staffa e quattro chiacchiere riguardo l’ esperienza cosmologica e poi tutti a nanna.
La notte è filata via liscia, nessun problema in quella che comunque è stata a tutti gli effetti una nuova esperienza cioè dormire in una camerata con altre persone. Il risveglio è stato tranquillo e siamo anche stati fra i primi a scendere per la colazione, poi ci siamo lavati, abbiamo rifatto i letti e preparato gli zaini, il tutto tra una chiacchiera e l’ altra con altri papà e Alma con alcuni nuovi amici.
Una volta pronti abbiamo recuperato il pranzo al sacco e ci siamo diretti in un parchetto antistante l’ osservatorio dove i più piccoli hanno potuto giocare e distrarsi, solo in un secondo tempo si è deciso di fare due passi, prima un gruppetto, poi un’ altro e alla fine ci siamo mossi tutti. La giornata era un po’ più afosa della precedente ma probabilmente anche l’ altitudine ha giocato un ruolo decisivo, sta di fatto che la stanchezza ha avuto il sopravvento più in fretta, fortuna che abbiamo trovato un meta a un’ ora di cammino, in riva ad un torrente dove ci siamo accampati e si è potuto pranzare e immergere i piedi nell’ acqua gelata. È stato bello vedere i marmocchi destreggiarsi una volta di più in mezzo alla natura, chi intimorito, chi incuriosito e chi decisamente spavaldo ed esperto.
Verso le tre del pomeriggio qualche nuvola ha cominciato a fare capolino e saggiamente abbiamo preso la strada del rientro, un’ ultima passeggiata e poi solo il tempo dei saluti e di un’ arrivederci alla prossima volta.
Un ringraziamento agli organizzatori, che hanno reso possibile un fine settimana veramente diverso dal solito, divertente e molto molto interessante!
ciao Luca,
è davvero una bellissima iniziativa e ho avuto già il piacere di leggerti l’anno scorso. Penso che questa sia una delle cose più belle e azzeccate per passare un po’ di tempo da solo con i propri figli, fargli scoprire o gustare la natura, gettare le basi per un rapporto più profondo padre – figlio/a e farli sfogare. In più si conoscono altri papà, si condividono esperienze e si crea uno spirito davvero di comunione. Una domanda: mi piacerebbe fare quest’esperienza con il più grande (Paraventolo), mi sapresti dare qualche informazione in più in proposito? Grazie mille per la condivisione di queste esperienze.
Un saluti
Simone
Ciao Simone, in effetti le informazioni sono abbastanza stringate ossia, una volta in inverno e una volta in estate (più o meno), questi papà organizzano il FLM, punto, questo è tutto quello che so. Non è un evento social, non è una cosa pubblicizzata, è una cosa organizzata alla buona e come tale genuina e ben fatta, per il resto lo spirito è esattamente quello di cui parli tu. L’ unica cosa che posso fare è (con piacere) tenerti aggiornato sulla prossima edizione.
Saluti
Luca
Ciao Luca, te ne sarei davvero grato. 🙂 Puoi usare l’email del mio blog per aggiornarmi.
Inoltre un modo per conoscere un altro papà blogger, questo mi fa immenso piacere.
Buona giornata
Simone
Bellissima iniziativa e bellissima esperienza.
Complimenti!!!!
Un salutone
Lorenzo