11 gennaio 2016

Sono passati 4 anni, a me pare sia passata un’ era geologica, ecco spiegato il principale motivo per il fastidio che provo quando sento la classica frase: “Sembra ieri…” No, a me non sembra ieri, per me è passato tanto, tantissimo tempo da quando non vedo più la prima delle mie figlie e oggi, purtroppo, è l’ anniversario dell’ ultima volta che l’ ho vista in vita.

Mi manca, mi manca da morire, mi manca poterla veder crescere, mi manca il suo profumo, mi manca tantissimo la sua voce (forse è la cosa che più mi manca!), il suo sguardo furbo, si, mi manca una figlia, mi manca Maia. continua…

Il futuro

avantiConti non ne ho mai fatti, ne comincerò adesso a farne, ma se dicessi che l’ immediato futuro sarà un periodo come un altro mentirei. No, da qui in poi si entra in un territorio ancora più sconosciuto, almeno per quanto mi riguarda. Certo, fare il genitore è per sua natura un viaggio spesso ardito e verso l’ ignoto e infatti non è questo il territorio di cui parlo, no, quello a cui mi riferisco è (purtroppo) un po’ più profondo, oltre che non facile da spiegare. continua…

Sforzi

forzaQualche settimana fa stavo chiacchierando con un amico, si parlava del più e del meno ma piano piano la conversazione è scivolata in terreno arduo, “Come state?” Questa per noi non è MAI una domanda facile, non è MAI una domanda scontata e, almeno nel mio caso, non è una domanda di cui ho paura, sicuramente è una domanda difficile da fare perché è come una freccia, va scoccata al momento giusto e quello che va a colpire è un bersaglio molto pesante, occorre molta forza per pronunciare queste due semplici parole, “Come stai?” continua…