Vacanze

PicsArt_1441615254096È arrivato il momento di archiviare le vacanze 2015, un po’ in ritardo come, come piace a me e spero anche al resto della famiglia.

In effetti sono state vacanze un po’ strane (e lunghe) per le bambine, pima due settimane al mare, poi tre in campagna e per finire altre due al mare in due località diverse. No, non siamo diventati ricchi, semplicemente abbiamo pensato che una situazione come quella di quest’ estate probabilmente non ricapiterà, Simona è a casa in maternità/disoccupazione, quindi libera da ogni impegno e pur non senza qualche sacrificio abbiamo optato per questa soluzione, io ovviamente ho fatto parte della “squadra” solo nelle ultime due settimane di mare, per il resto ho provato le brezza del pendolarismo, che non invidio per niente.

Che dire? Due settimane passano in fretta, a me piacerebbe trascorrere più tempo con le mie ragazze, mi piacerebbe fare più cose ma non è facile, soprattutto in estate e soprattutto con così poco tempo a disposizione. Dico poco tempo perché purtroppo non è facile passare dalla modalità “lavoro” alla modalità “vacanze” da un giorno con l’ altro e questo vale anche per le bambine, hanno bisogno di qualche giorno di ambientamento, poi c’ è il viaggio, il fatto che io non vada proprio pazzo per la vita da spiaggia, sta di fatto che anche quest’ anno le bambine hanno fatto il pieno di mare, come è giusto che sia, io ho messo da parte altra esperienza, che male non fa e che al primo giorno di asilo io e mia moglie brinderemo come al nostro matrimonio!

Ecco, in fatto di esperienze, posso dire che probabilmente il primo posto di mare non è stato l’ ideale (no, non vi dico dove siamo andati per evitare ogni polemica, il giudizio non positivo è strettamente personale e riferito all’ età delle bimbe, nulla da dire riguardo luoghi e ospitalità), diciamo che 12 ore di viaggio sono troppe per il momento, mi limiterò a descrivere un episodio, alla decima ora di viaggio la situazione era la seguente: Sole che urlava come un’ indemoniata, Simona che cercava di tranquillizzarla non senza qualche nervosismo (non è facile cercare di calmare una bambina per 10, dieci! ore di fila), Alma che si era prima svuotata addosso mezza bottiglia d’ acqua e successivamente un pacco di biscotti, per chiudere il simpatico quadretto, il cd di Peppa Pig sulla canzone degli animali (“Il passero fa BAU, il cane fa CIP, BAU, CIP, BAU, ……..”), aggiungere un altro giorno per riprendersi dal viaggio, grazie!

Altra esperienza è quella che due bambine sono il doppio di una, bella scoperta dirà qualcuno, ma io mi riferisco semplicemente al fatto che una bambina ce la si alterna, un giro in spiaggia con il papà, un gioco con le formine con la mamma, una bagno con il papà e via dicendo, mentre l’ altra/o si rilassa, legge o schiaccia un pisolino, no, con due sei sempre sull’ attenti, niente pause! Ecco perché, forse, per quanto ci riguarda, è vitale avere la spiaggia vicino, senza dover sempre usare la macchina, caricare il passeggino e percorrere sentieri impervii, se poi c’ è una spiaggia dove poter piantare il proprio ombrellone senza dover discutere con i compagni di spiaggia causa sovraffollamento, tanto di guadagnato.

Altro spunto di riflessione il fatto di aver condiviso la casa (una bellissima casa!) con una coppia di amici con relativa figlia, diciamo che a volte ci si scontra fra marito e moglie riguardo “il metodo” da usare coi propri figli per cui è normale che fra coppie diverse vi siano “metodi” diversi, attenzione, non dico uno meglio dell’ altro, semplicemente diversi, così come ognuno di noi è diverso, nessun problema insormontabile ma la precisa sensazione di stare percorrendo due strade diverse, un po’ per scelta, un po’ per necessità, quello si.

Il secondo mare è stato decisamente più alla portate della famiglia tutta, un sottopasso ci separava dal mare, imbarazzo della scelta in spiaggia, acqua pulita, sicuramente meno pittoresca ma decisamente alla (nostra) portata.

Più in dettaglio direi che Alma dopo qualche giorno di ambientamento ha preso confidenza con il mare e pareva di essere in vacanza con un pesciolino più che una bambina, giochi in spiaggia pochi ma nuotate e bagni tanti!

Sempre riguardo Alma non posso che confermare la leggenda metropolitana che vuole che i bambini siano fatti di gomma, è vero, lo sono! Lo testimoniano due cadute dal letto, un capitombolo da una piccola scalinata di una chiesa e altra cadute assortite, qualche gibollo e via andare.

E Sole? Molto male direi! In macchina un autentico disastro, non ne ha voluto sapere dal primo all’ ultimo minuto, niente da fare e purtroppo abbiamo il sospetto (e anche qualcosa di più) che non sia tanto la macchina il problema quanto lo stare in braccio… alla mamma! La cosa è molto seria, anche perché in macchina, come anche in situazioni esterne, Sole si mette a piangere in maniera inconsolabile, con il lacrimone, si insomma, un’ attrice nata cosìcché le persone presenti mosse a compassione esclamino “Poverina, avrà fame, vorrà stare in braccio ecc. ecc. Si ma il problema è che non da un attimo di tregua a quella santa donna di sua madre.

Mentre sto scrivendo comunque, le ragazze hanno già fatto rientro al nido (si anche Sole con un micro inserimento di mezz’ ora), io e la mamma non siamo ancora ai festeggiamenti ma di sicuro siamo molto contenti che Alma abbia potuto ri-abbracciare le sue vecchie compagne e maestre, dal canto mio vorrei sempre avere più tempo per stare con loro ma per quest’ anno è andata così, che non è affatto male!

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